E’ tornato NonnoGiò a raccontarci il suo Piccolo mondo ligure, lo scrittore Giovanni Gandolfo. L’autore è già al secondo incontro. Questa volta il volume è una serie di racconti che testimonia un mondo quasi scomparso. Descrive la vita dura dei liguri, il loro lavoro, i sacrifici, dalla fine dell’800 ai giorni nostri. Gandolfo è stato accolto bene, come sempre e tempestato di domande!! Gli abbiamo chiesto come fa a ricordarsi tutto, se tiene un diario. Ci ha svelato che quando ero piccolo il nonno lo prendeva sulle sue gambe e davanti al fuoco, dove una grande pentola di rame bolliva sempre, lo incantava con tutte queste storie. Ha iniziato allora a trascriverle su un diario per non dimenticarle. Tutto si basa quindi su una tradizione orale? “Si, sono le storie che mi raccontavano da bambino e che io ascoltavo. Finito di lavorare ci radunavamo davanti al fuoco, o nelle stalle e stavamo ad ascoltare”. Il libro è pieno di emozioni, ricordi, suggestioni e anche curiosità, ci svela per esempio il segreto della bontà del fagiolo di Conio. “Si, pensate che quel tipo di fagiolo risale a 7/8 secoli fa e in tutto questo tempo, non si è persa la semenza!!” Progetti per il futuro? “Sto preparando un nuovo libro che si intitolerà Racconti davanti al focolare, anche questo dedicato e pensato per Beatrice la mia nipotina che quando trascorre qui le vacanze estive viene da me e vuole che le racconti delle storie, ma non quelle che sano tutti… ma quelle di Nonno Giuanin. Abbiamo trascorso una piacevole mattinata tra chiacchiere, letture e confidenze. Non ci resta altro che aspettare la prossima fatica di Gandolfo, leggerla insieme e farlo tornare!!